Guida Turistica in Puglia [🏝 ApuliaLux]

Ninni Mattia
Guida Turistica in Puglia [🏝 ApuliaLux]

Informazioni sulla città/località

I trulli, tipiche abitazioni in pietra calcarea di Alberobello nel sud della Puglia, sono esempi straordinari di edilizia in pietra a secco a lastre, una tecnica risalente all’epoca preistorica e tuttora utilizzata in questa regione. Sebbene i trulli rurali siano sparsi per tutta la Valle d’Itria, la massima concentrazione di esemplari meglio conservati di questa forma architettonica si trova nella cittadina di Alberobello, con più di 1500 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola. I trulli sono delle tradizionali capanne in pietra a secco con il tetto composto da lastre incastonate a secco. I trulli generalmente servivano come ripari temporanei o come abitazioni permanenti dai piccoli proprietari terrieri o lavoratori agricoli. I trulli erano costruiti in pietra calcarea lavoratae grossolanamente, estratta durante gli scavi per la realizzazione di cisterne sotterranee, pietre raccolte nella campagna e da affioramenti rocciosi circostanti. Tali costruzioni hanno la caratteristica struttura rettangolare con tetto conico in pietre incastonate. I muri imbiancati dei trulli sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco, senza malta o cemento. Sui muri a doppio rivestimento con nucleo incoerente si apre una porta e piccole finestre. Un focolare interno e delle alcove sono incastonati nelle spesse mura. Anche i tetti sono a doppio strato: un rivestimento interno a volta in pietre di forma conica, culminante in chiave di volta, ed un cono esterno impermeabile costituito da lastre di pietra calcarea, note come chianche o chiancarelle. I tetti delle costruzioni recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, e terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna. L’acqua viene raccolta tramite gronde sporgenti dalla base del tetto, dalle quali poi fluisce attraverso un canaletto fino a una cisterna sotto l’abitazione. Circa mille anni fa (1.000 a.C.), l’area della attuale Alberobello era cosparsa di insediamenti rurali. Gli insediamenti si svilupparono fino a formare gli attuali rioni di Aia Piccola e Monti. Verso la metà del XVI secolo il distretto di Monti era occupato da una quarantina di trulli, ma fu solo nel 1620 che l’insediamento avviò la sua espansione. Nel 1797, verso la fine del dominio feudale, venne adottato il nome di Alberobello, e Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, conferì alla località il titolo di città regia. Dopo tale periodo, l’edificazione di nuovi trulli cadde in declino. Tra il 1909 e il 1936, alcune parti di Alberobello furono designate come monumenti protetti del patrimonio culturale.
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Alberobello
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I trulli, tipiche abitazioni in pietra calcarea di Alberobello nel sud della Puglia, sono esempi straordinari di edilizia in pietra a secco a lastre, una tecnica risalente all’epoca preistorica e tuttora utilizzata in questa regione. Sebbene i trulli rurali siano sparsi per tutta la Valle d’Itria, la massima concentrazione di esemplari meglio conservati di questa forma architettonica si trova nella cittadina di Alberobello, con più di 1500 strutture nei rioni di Monti e Aja Piccola. I trulli sono delle tradizionali capanne in pietra a secco con il tetto composto da lastre incastonate a secco. I trulli generalmente servivano come ripari temporanei o come abitazioni permanenti dai piccoli proprietari terrieri o lavoratori agricoli. I trulli erano costruiti in pietra calcarea lavoratae grossolanamente, estratta durante gli scavi per la realizzazione di cisterne sotterranee, pietre raccolte nella campagna e da affioramenti rocciosi circostanti. Tali costruzioni hanno la caratteristica struttura rettangolare con tetto conico in pietre incastonate. I muri imbiancati dei trulli sono edificati direttamente sulle fondamenta in pietra calcarea e realizzati con la tecnica della muratura a secco, senza malta o cemento. Sui muri a doppio rivestimento con nucleo incoerente si apre una porta e piccole finestre. Un focolare interno e delle alcove sono incastonati nelle spesse mura. Anche i tetti sono a doppio strato: un rivestimento interno a volta in pietre di forma conica, culminante in chiave di volta, ed un cono esterno impermeabile costituito da lastre di pietra calcarea, note come chianche o chiancarelle. I tetti delle costruzioni recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, e terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna. L’acqua viene raccolta tramite gronde sporgenti dalla base del tetto, dalle quali poi fluisce attraverso un canaletto fino a una cisterna sotto l’abitazione. Circa mille anni fa (1.000 a.C.), l’area della attuale Alberobello era cosparsa di insediamenti rurali. Gli insediamenti si svilupparono fino a formare gli attuali rioni di Aia Piccola e Monti. Verso la metà del XVI secolo il distretto di Monti era occupato da una quarantina di trulli, ma fu solo nel 1620 che l’insediamento avviò la sua espansione. Nel 1797, verso la fine del dominio feudale, venne adottato il nome di Alberobello, e Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, conferì alla località il titolo di città regia. Dopo tale periodo, l’edificazione di nuovi trulli cadde in declino. Tra il 1909 e il 1936, alcune parti di Alberobello furono designate come monumenti protetti del patrimonio culturale.
Il territorio di Polignano a Mare è prevalentemente roccioso e frastagliato, ricco di insenature e grotte, le più famose sono Grotta Palazzese, Grotta delle Rondinelle e Grotta delle monache. Il clima è mediterraneo, gli inverni sono piovosi e miti, le estati molto lunghe e terribilmente calde.
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Polignano a Mare
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Il territorio di Polignano a Mare è prevalentemente roccioso e frastagliato, ricco di insenature e grotte, le più famose sono Grotta Palazzese, Grotta delle Rondinelle e Grotta delle monache. Il clima è mediterraneo, gli inverni sono piovosi e miti, le estati molto lunghe e terribilmente calde.

Visite turistiche

La fortezza è stata concepita secondo un estremo rigore geometrico e matematico. La pianta è ottagonale e il numero otto ricorre in maniera quasi ossessiva: otto sono le sale del piano terra e del primo piano e otto le imponenti torri, ovviamente a pianta ottagonale, disposte su ognuno degli otto spigoli.
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Castel del Monte
Strada Statale 170
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La fortezza è stata concepita secondo un estremo rigore geometrico e matematico. La pianta è ottagonale e il numero otto ricorre in maniera quasi ossessiva: otto sono le sale del piano terra e del primo piano e otto le imponenti torri, ovviamente a pianta ottagonale, disposte su ognuno degli otto spigoli.
Le grotte di Castellana sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica di interesse speleologico e turistico, situato nel comune italiano di Castellana Grotte, in Puglia. Annesso al complesso vi è un museo speleologico.
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Grotte di Castellana
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Le grotte di Castellana sono un complesso di cavità sotterranee di origine carsica di interesse speleologico e turistico, situato nel comune italiano di Castellana Grotte, in Puglia. Annesso al complesso vi è un museo speleologico.
La miniera di bauxite della Murgetta Rossa, comunemente chiamata “La Cava di Bauxite”, si trova a 20 minuti da Torre Sansanello. A pochi Km da Torre Sansanello, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, c’è un paesaggio surreale, marziano: “La cava di bauxite di Spinazzola” o meglio la miniera della Murgetta Rossa. Qui il tuo sguardo potrà perdersi tra il rosso della terra che trova la sua migliore espressione grazie al contrasto con l’azzurro del cielo e il verde della natura lussureggiante della Murgia. Ti sembrerà di essere quasi nel Gran Canyon ed invece siamo in uno dei più rari scenari della Puglia.
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Cava di Bauxite
SP138
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La miniera di bauxite della Murgetta Rossa, comunemente chiamata “La Cava di Bauxite”, si trova a 20 minuti da Torre Sansanello. A pochi Km da Torre Sansanello, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, c’è un paesaggio surreale, marziano: “La cava di bauxite di Spinazzola” o meglio la miniera della Murgetta Rossa. Qui il tuo sguardo potrà perdersi tra il rosso della terra che trova la sua migliore espressione grazie al contrasto con l’azzurro del cielo e il verde della natura lussureggiante della Murgia. Ti sembrerà di essere quasi nel Gran Canyon ed invece siamo in uno dei più rari scenari della Puglia.
C’è Porto Selvaggio, uno dei 21 luoghi da visitare assolutamente in Italia secondo il Telegraph. C’è Pescoluse che tutti chiamano “Maldive del Salento”, e Punta della Suina, immortalata nel film Mine vaganti di Ferzan Ozpetek. Ma non solo Salento: baie, cale e fondali da sogno si trovano anche nel Gargano e alle Isole Tremiti. Ecco le 15 spiagge più belle della Puglia, lidi top, sparsi lungo gli 800 chilometri di costa che attirano turisti da ogni parte del mondo.
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Porto Selvaggio
Serra Cicora
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C’è Porto Selvaggio, uno dei 21 luoghi da visitare assolutamente in Italia secondo il Telegraph. C’è Pescoluse che tutti chiamano “Maldive del Salento”, e Punta della Suina, immortalata nel film Mine vaganti di Ferzan Ozpetek. Ma non solo Salento: baie, cale e fondali da sogno si trovano anche nel Gargano e alle Isole Tremiti. Ecco le 15 spiagge più belle della Puglia, lidi top, sparsi lungo gli 800 chilometri di costa che attirano turisti da ogni parte del mondo.

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La via delle orecchiette: il vicolo più autentico di Bari

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Mastro Ciccio - Mordi la Puglia a Bari

Mastro Ciccio è il principale locale street food Pugliese situato a Bari in Corso Vittorio Emanuele. Potrete assaggiare specialità tipiche come i Panzerotti e la birra Peroni.