La guida di Mario

Mario
La guida di Mario

Questo piccolo tesoro nascosto è un luogo perfetto per degustare i migliori vini e birre regionali e nazionali assieme a delle ottime e gustose pizze. Chiedi a Elisa e al suo staff...
L'osteria Del Tempo Perso
Vicolo del Vecchio
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A meno di cento metri da "casa Fonte d'Amore" si trova la sede operativa del Parco Nazionale della Maiella. Questo è il luogo di partenza per ogni avventura nel Parco. Qui troverete le informazioni necessarie che possono migliorare decisamente ogni vostra escursione...
81 người dân địa phương đề xuất
Majella National Park
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A meno di cento metri da "casa Fonte d'Amore" si trova la sede operativa del Parco Nazionale della Maiella. Questo è il luogo di partenza per ogni avventura nel Parco. Qui troverete le informazioni necessarie che possono migliorare decisamente ogni vostra escursione...
Una tappa obbligata per ogni viaggiatore... Le prime notizie certe riguardo l'eremo di S.Onofrio, distante 40 minuti a piedi da Casa Fonte d'Amore, risalgono alla metà del XIII secolo, quando fu occupato dal suo ospite più illustre, Pietro Angeleri, noto come Celestino V. Il resto è storia...
11 người dân địa phương đề xuất
Hermitage of Sant'Onofrio al Morrone
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Una tappa obbligata per ogni viaggiatore... Le prime notizie certe riguardo l'eremo di S.Onofrio, distante 40 minuti a piedi da Casa Fonte d'Amore, risalgono alla metà del XIII secolo, quando fu occupato dal suo ospite più illustre, Pietro Angeleri, noto come Celestino V. Il resto è storia...
Il 20 gennaio del 1916, a Sulmona, in località Fonte d’Amore, si iniziò la costruzione di un campo per il concentramento dei prigionieri di guerra; uno dei 108 luoghi di internamento sparsi sul suolo nazionale che, come quello della vicina città di Avezzano, risultò essere, per estensione, capienza e funzioni, tra i più importanti d’Italia. Secondo il progetto degli addetti del Genio militare, sia il campo di Fonte d’Amore che quello del capoluogo marsicano avrebbero potuto ospitare fino a diecimila prigionieri e oltre un migliaio di soldati italiani addetti ai servizi di guardia. Tra il 1916 ed il 1919 a Sulmona transitarono diverse migliaia di soldati appartenenti ai gruppi nazionali che costituivano l’Impero della Duplice Monarchia. Secondo i dati anagrafici dei 389 prigionieri deceduti a Sulmona, di cui la quasi totalità nell’infermeria del campo di Fonte d’Amore, è stato possibile tracciare un profilo, seppur provvisorio, degli internati che in quegli anni occuparono le baracche ai piedi del Monte Morrone. Oltre alle nazionalità più rappresentate per numero di prigionieri internati, come nel caso dei cechi, degli ungheresi e dei romeni, al campo di Fonte d’Amore furono rinchiusi: slovacchi, bosniaci, sloveni, galiziani dell’Europa orientale, soldati provenienti dalla Bucovina, polacchi, austriaci e tedeschi. I prigionieri di Fonte d’Amore rappresentavano almeno 12 differenti comunità linguistiche e un ricco patrimonio etno-confessionale; oltre alla religione cristiano-cattolica, la più rappresentata per numero di credenti, è stata accertata la presenza di fedeli di rito cristiano-ortodosso, di protestanti, di musulmani, di ebrei, e di alcuni movimenti cristiani particolari come l’Unitarianismo. I Legionari Cecoslovacchi a Fonte d’Amore. Dall’8 al 10 aprile 1918, a Roma, in una delle sale del Campidoglio, si tenne il Congresso delle nazionalità oppresse dall’Impero Austro-ungarico. Il risultato più importante scaturito dall’incontro romano fu ufficializzato il successivo 21 aprile con la ratifica del Patto di Roma; secondo le clausole degli accordi, il Ministero della Guerra italiano riconosceva ufficialmente alla costituenda Legione Cecoslovacca lo status di esercito co-belligerante nella guerra comune contro l’Impero austro-ungarico. La Legione fu fondata con lo scopo di combattere al fianco dei soldati italiani per l´indipendenza di quei territori che avrebbero costituito la futura Repubblica di Cecoslovacchia, Stato comune dei cechi, degli slovacchi e di altri gruppi nazionali della Regione. Dal mese di febbraio del 1918 fino alla ratifica dei Trattati di Pace, i prigionieri di nazionalità ceca e slovacca furono accolti principalmente nel campo/deposito di Fonte d’Amore a Sulmona. Qualche mese prima, il Campo era stato scelto come “deposito” per il reclutamento, l’addestramento e lo smistamento dei prigionieri cechi e slovacchi che avrebbero dichiarato la propria lealtà alla causa nazionale per l’indipendenza della propria patria, pur conservando alcuni settori per gli altri internati comuni. Durante l’estate del 1918, a Sulmona fu censita la presenza di circa 8.000 prigionieri; tra questi, molti furono coloro che decisero di arruolarsi nella Legione Cecoslovacca. La collaborazione tra l’Esercito regio italiano e le due divisioni militari che nacquero dall’esperienza dei Legionari contribuì in maniera decisiva alla nascita della Cecoslovacchia, avvenuta ufficialmente il 28 ottobre del 1918, in seguito alla solenne dichiarazione d’Indipendenza celebrata a Praga.
Campo di concentramento di Fonte d'Amore. Sulmona
1 Via Fonte D'Amore
Il 20 gennaio del 1916, a Sulmona, in località Fonte d’Amore, si iniziò la costruzione di un campo per il concentramento dei prigionieri di guerra; uno dei 108 luoghi di internamento sparsi sul suolo nazionale che, come quello della vicina città di Avezzano, risultò essere, per estensione, capienza e funzioni, tra i più importanti d’Italia. Secondo il progetto degli addetti del Genio militare, sia il campo di Fonte d’Amore che quello del capoluogo marsicano avrebbero potuto ospitare fino a diecimila prigionieri e oltre un migliaio di soldati italiani addetti ai servizi di guardia. Tra il 1916 ed il 1919 a Sulmona transitarono diverse migliaia di soldati appartenenti ai gruppi nazionali che costituivano l’Impero della Duplice Monarchia. Secondo i dati anagrafici dei 389 prigionieri deceduti a Sulmona, di cui la quasi totalità nell’infermeria del campo di Fonte d’Amore, è stato possibile tracciare un profilo, seppur provvisorio, degli internati che in quegli anni occuparono le baracche ai piedi del Monte Morrone. Oltre alle nazionalità più rappresentate per numero di prigionieri internati, come nel caso dei cechi, degli ungheresi e dei romeni, al campo di Fonte d’Amore furono rinchiusi: slovacchi, bosniaci, sloveni, galiziani dell’Europa orientale, soldati provenienti dalla Bucovina, polacchi, austriaci e tedeschi. I prigionieri di Fonte d’Amore rappresentavano almeno 12 differenti comunità linguistiche e un ricco patrimonio etno-confessionale; oltre alla religione cristiano-cattolica, la più rappresentata per numero di credenti, è stata accertata la presenza di fedeli di rito cristiano-ortodosso, di protestanti, di musulmani, di ebrei, e di alcuni movimenti cristiani particolari come l’Unitarianismo. I Legionari Cecoslovacchi a Fonte d’Amore. Dall’8 al 10 aprile 1918, a Roma, in una delle sale del Campidoglio, si tenne il Congresso delle nazionalità oppresse dall’Impero Austro-ungarico. Il risultato più importante scaturito dall’incontro romano fu ufficializzato il successivo 21 aprile con la ratifica del Patto di Roma; secondo le clausole degli accordi, il Ministero della Guerra italiano riconosceva ufficialmente alla costituenda Legione Cecoslovacca lo status di esercito co-belligerante nella guerra comune contro l’Impero austro-ungarico. La Legione fu fondata con lo scopo di combattere al fianco dei soldati italiani per l´indipendenza di quei territori che avrebbero costituito la futura Repubblica di Cecoslovacchia, Stato comune dei cechi, degli slovacchi e di altri gruppi nazionali della Regione. Dal mese di febbraio del 1918 fino alla ratifica dei Trattati di Pace, i prigionieri di nazionalità ceca e slovacca furono accolti principalmente nel campo/deposito di Fonte d’Amore a Sulmona. Qualche mese prima, il Campo era stato scelto come “deposito” per il reclutamento, l’addestramento e lo smistamento dei prigionieri cechi e slovacchi che avrebbero dichiarato la propria lealtà alla causa nazionale per l’indipendenza della propria patria, pur conservando alcuni settori per gli altri internati comuni. Durante l’estate del 1918, a Sulmona fu censita la presenza di circa 8.000 prigionieri; tra questi, molti furono coloro che decisero di arruolarsi nella Legione Cecoslovacca. La collaborazione tra l’Esercito regio italiano e le due divisioni militari che nacquero dall’esperienza dei Legionari contribuì in maniera decisiva alla nascita della Cecoslovacchia, avvenuta ufficialmente il 28 ottobre del 1918, in seguito alla solenne dichiarazione d’Indipendenza celebrata a Praga.
E' la più importante abbazia medievale dell'Ordine dei Celestini. La sua fondazione risale alla fine del XIII secolo...il resto bisogna scoprirlo varcando l'ingresso principale dell'immenso edificio, distante meno di 50 metri da Casa di Fonte d'Amore. L'antico portone in legno immette in un grande giardino che accoglie al suo interno un delle testimonianze architettoniche più importanti del 1700...
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Abbazia di Santo Spirito del Morrone
28 Via Badia
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E' la più importante abbazia medievale dell'Ordine dei Celestini. La sua fondazione risale alla fine del XIII secolo...il resto bisogna scoprirlo varcando l'ingresso principale dell'immenso edificio, distante meno di 50 metri da Casa di Fonte d'Amore. L'antico portone in legno immette in un grande giardino che accoglie al suo interno un delle testimonianze architettoniche più importanti del 1700...